Italia in “rosa” – Parte da Torino la Carovana del Giro.
In occasione del 160° anniversario dell’Unità d’Italia, Torino darà il via al Giro d’Italia, edizione #104. Sulle strade della Capitale Sabauda si disputa nel pomeriggio di oggi la prima tappa: un prologo a cronometro di soli 8600 metri col quale Filippo Ganna, idolo di casa, proverà a vestire la prima Maglia Rosa. Saranno ventuno le tappe e toccheranno tredici regioni, in prevalenza del Centro-Nord. Restano fuori Valle d’Aosta, Liguria, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Si arriva, anche quest’anno, a Milano, in piazza Duomo, domenica 30 maggio. Dopo una galoppata di 3480 chilometri durante i quali si scaleranno i 47000 metri di dislivello totale. Sono previsti otto arrivi in salita che già fanno scalpitare gli scalatori. Curiosamente le due “cronometro” in programma si disputeranno all’inizio ed alla fine della Corsa Rosa. Palesemente più insidiosa quella finale. Sono tre le tappe che, più delle altre, promettono spettacolo e competizione.
La tappa #11, quella da Perugia a Montalcino, è quella delle prime asperità serie che potrebbero provocare un primo scossone alla classifica. Soprattutto perché dei 70 chilometri finali, 35 saranno percorsi su strade sterrate, non proprio gradite ai corridori, soprattutto in caso di maltempo. C’è poi il temutissimo Zoncolan che, sebbene da scalare sul versante opposto a quello abituale, desta non poche preoccupazioni. La tappa è la numero 14 di sabato 22 maggio. Si parte da Cittadella per percorrere i 205 km. previsti, e si transita per Sutrio con lo scopo di ammorbidire le pendenze della montagna più temuta al mondo dai ciclisti. Si va da un iniziale 9% per finire poi col 13 nella seconda parte dei 13,5 chilometri che portano al traguardo finale.
Ma la data che quasi certamente influirà sulla Classifica Generale finale è quella di lunedì 24 che vedrà snodarsi la sedicesima frazione da Sacile a Cortina d’Ampezzo per 212 chilometri. I riflettori saranno puntati sui quattro GPM di cui la tappa è dotata (Crosetta, Fedaia, Pordoi e Giau). La Cima Coppi è posta ad oltre 2000 metri di altitudine. Nella stessa tappa gli organizzatori hanno scelto la Montagna Pantani. Si salva solo l’arrivo che non è stranamente tra quelli in salita. Occhio però, perché la discesa per Cortina appare molto tecnica. Al via ci saranno 184 atleti appartenenti a 23 squadre. Per queste ultime, il nuovo regolamento stabilisce che oltre le 19 Uci World Teams debba essere invitata la squadra risultata prima nel ranking Uci Professional 2020 (la belga Alpecin-Fenix). In aggiunta, a discrezione degli organizzatori, si possono attribuire fino a tre Wild Cards. Mauro Vegni, direttore del Giro, ed RCS hanno optato per le tre italiane Eolo-Kometa, Bardiani Csf Faizané e Androni-Sidermec.
Le 19 World Teams sono: AG2R, Astana, Bahrain Victorius, Bora, Cofidis, Deceuninck, EF Education, Groupama-FDJ, Ineos, Intermarché-Wanty-Gobert, Israel, Jumbo-Visma, Lotto Soudal, Movistar, Qhubeka-Assos, Team BikeExchange, Team Dsm, Trek Segafredo, UAE Emirates. È un vero azzardo pronosticare il vincitore finale del Giro n. 104. Mancano infatti ai nastri di partenza campioni quali Pogacar, Roglic e Carapaz. In pratica i tre che attualmente sarebbero stati interpreti di primissimo ordine per una competizione, come il Giro d’Italia, che si svolge in tre settimane. Ci proviamo lo stesso. Simon Yates potrebbe essere uno dei favoriti più accreditati per la conquista del Trofeo Senza Fine, considerando le sue caratteristiche e quelle del percorso. Da tenere d’occhio anche Egan Bernal. Il ventiquattrenne colombiano della Ineos è stato il dominatore assoluto al Tour del 2019. Ci sarebbe lo Squalo Nibali, ma Vincenzo non più giovanissimo, è reduce da un infortunio al polso occorsogli solo un mese fa. Un’eventuale impresa del messinese avrebbe dell’incredibile. Piuttosto, nel plotone degli italiani, potrebbe sorprenderci proprio Filippo Ganna. Il piemontese di Verbania, cresciuto tantissimo, potrebbe recitare tranquillamente il ruolo dell’outsider. Mikel Landa e Pello Bilbao completano degnamente la rosa dei papabili. Staremo a vedere.